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Grano tenero, orzo e non solo: semine autunnali con destinazione zootecnica

di Diego Zanola

Parlando di semine autunnali ovviamente le prime colture che ci vengono in mente sono il grano, che sia esso tenero duro e l’orzo da granella.

Negli ultimi anni però, soprattutto in zona Brescia, l’immaginario della coltivazione dei cereali autunno vernini è leggermente cambiato riscontrando un costante aumento della coltivazione di grano tenero e orzo ad uso fienagione o trinciato.

Grazie alla loro buona risposta in termini zootecnici e alla qualità riscontrata in stalla questo tipo di utilizzo dei cereali autunno vernini è sempre più gradito dalle aziende zootecniche.

Il grano tenero, essendo molto versatile come utilizzo, può essere destinato sia alla produzione di fieno che alla produzione di insilato, una fibra appetibile e digeribile rendono questo prodotto ottimo come fieno secco, molto apprezzato per l’alimentazione non solo di vacche da latte in produzione ma anche per vacche da latte in asciutta dovendo queste assumere molta fibra di buona qualità evitando alimenti come il loietto che porterebbero ad un apporto di potassio elevato da evitare in questa fase delicata delle bovine.

Il trinciato di frumento è risultato essere negli anni riconosciuto come alimento fondamentale nell’allevamento bovino con incrementi di utilizzo e notevoli incrementi di produzione. 

Se si parla di cereali autunno vernini destinati alla produzione di alimenti zootecnici e non solo alla produzione di granella non si può parlare solo di grano tenero ma si deve necessariamente menzionare anche l’orzo, altro cereale sempre considerato di minore qualità e minore pregio, con una presunta minor difficoltà nella tecnica agronomica. 

Il 2024, soprattutto in primavera ed inizio estate, ci ha dimostrato che non è comunque una coltura da trascurare perché anche se più rustica e meno delicata rispetto ad un grano tenero esiste comunque la necessità che vengano apportate alcune accortezze per ottenere un prodotto che poi sia considerato di qualità. Anche in questo caso una volta raccolto e portato alla bocca dell’animale si è riscontrata una buona resa in termini qualitativi con tempistiche di raccolta leggermente più anticipate rispetto ad un frumento e ciò ha fatto in modo che molte aziende zootecniche prendano sempre più in considerazione la semina di questa coltura.

La tendenza che ha portato ad un aumento della semina di cereali per alimentazione zootecnica e non umana, ha direzionato le ditte sementiere che si sono mosse di conseguenza selezionando prodotti di ottima qualità che abbiano caratteristiche distintive per questo utilizzo, in primis il fatto di essere mutici (assenza di ariste), una taglia elevata, una buona resistenza all’allettamento con buona scelta in tutti i cicli di maturazione sia precoci che tardivi.

Per chi si differenzia non scegliendo grano, orzo o triticale c’è una vastissima scelta di miscugli che vengono proposti dalle varie ditte sementiere. In questo caso le possibilità di combinazioni sono pressoché infinite, ogni azienda produce diverse miscelazioni con diverse percentuali al loro interno ed una vasta scelta tra essenze e varietà. 

Esiste la possibilità di escludere completamente il loietto, andando a seminare miscugli di (ad esempio) grano tenero e avena, ottimi per produrre un fieno di qualità senza la presenza di potassio, c’è la possibilità di avere anche miscugli con una quota parte di loietto ridotta ma comunque presente che porta ad una potenzialità produttiva in termini di quintali ettaro più elevata, possono essere inserite anche altre colture come il farro spelta che ha un apporto di fibra non indifferente e in situazioni particolari possono essere anche creati miscugli su misura a richiesta dell’azienda zootecnica, ovviamente la necessità viene valutata in quanto la richiesta deve essere seguita da una quantità di semente che possa essere coerente con il sistema produttivo. 

La versatilità dei miscugli porta anche ad una più vasta possibilità di raccolta e destinazione d’uso. Possono essere raccolti come fieno secco, posso essere trinciati “in piedi” o possono anche essere raccolti pre-appassiti quindi tagliati in un primo momento e raccolti successi-vamente con la trincia dotata di pick-up. Grazie a queste loro ampie alternative, sia di combinazione, che di produzione di vari tipi di alimenti i miscugli, come abbiamo detto, sono una scelta sempre più gradita e sempre più in aumento.

La semina di cereali autunno vernini per la produzione di alimenti zootecnici non è solo da considerarsi un’ esclusiva per le aziende zootecniche ma molte aziende che non hanno animali seminano questi prodotti con l’intento di venderli a stalle, utilizzando alcune varietà che potremmo chiamare di “duplice (se non triplice) attitudine” quindi con una taglia elevata, buona fogliosità, senza la presenza di ariste che producano un fieno o un insilato di quantità e qualità oppure se non ci fosse la possibilità della vendita con quell’utilizzo possano essere portate tranquillamente a granella secca con buone caratteristiche della stessa. 

In questa vastità di scelte per le aziende zootecniche sarebbe ideale trovare il prodotto giusto, diventa sempre più di fondamentale importanza dunque il lavoro in sinergia tra tecnico agronomico e tecnico zootecnico per portare la migliore soluzione utile, in base alle caratteristiche aziendali, ad aumentare lo stato di salute degli animali in stalla e di conseguenza la produttività aziendale.

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