di Sonia Rumi e Daniele Maspes
Dalla collaborazione sinergica tra Comazoo, FCS ed UVL è nata una serata formativa tutta dedicata agli allevatori di suini. Nella prima parte si è parlato di riduzione del taglio della coda, argomento su cui è posta molta attenzione da parte della normativa recente in tema di Benessere. Successivamente, il Dott. Silvio Zavattini, Medico Veterinario specialista in patologia suina, ha tenuto un corso di formazione sulla questione “Eutanasia ed Abbattimento d’emergenza”, dando la possibilità a numerosi allevatori di ottenere un adeguato livello di competenze per l’esecuzione di dette operazioni, conferendo poi un attestato di partecipazione.
AGGRESSIVITÀ E MORSICATURA DELLA CODA
La morsicatura della coda o caudofagia è un problema multifattoriale legato ad ambiente e management inadeguati. I suini morsicano coda, orecchie o altre parti del corpo manifestando un disagio sociale. Le principali conseguenze sono la riforma forzata dei suini morsicati, un minore peso della carcassa e carcasse non idonee al macello; ciò significa perdite economiche per gli allevatori.
Ogni allevatore, in stretta collaborazione con il veterinario, dovrebbe esaminare i sei fattori chiave (elencati di seguito) per la riduzione del rischio e trovare le soluzioni migliori per il proprio allevamento. Affrontare questo problema migliorerà la salute, ridurrà l’utilizzo di antibiotici e incrementa la produzione.
1) Materiale di arricchimento
I suini hanno un forte bisogno di esplorare il loro ambiente e di cercare il cibo. Essi fanno questo grufolando, fiutando, mordendo e masticando. Se non lo possono fare, essi diventano annoiati e frustrati, e inizieranno a mordere le strutture del box o i compagni. I materiali di arricchimento migliori sono paglialunga, erba medica e corde di canapa. Per i suini è importante essere in grado di modificare la posizione, l’aspetto e la struttura del materiale; esso dovrebbe essere masticabile e commestibile.
Infine, il materiale deve essere sistemato in modo appropriato (alla giusta altezza, senza interferire con il riposo o l’alimentazione, non possano essere estratti troppo facilmente dai loro distributori e non si contaminino facilmente con le deiezioni).
2) Comfort termico, qualità dell’aria e luce
I suini possiedono una capacità molto limitata di regolare la loro temperatura corporea, e hanno quindi bisogno di un ambiente stabile che sia in ogni momento vicino alla loro temperatura ottimale e che limiti le fluttuazioni non stagionali. In climi freddi, l’isolamento, una buona lettiera o un sistema di riscaldamento possono garantire il comfort termico. Con clima caldo, le opzioni includono scambiatori di calore, aria condizionata, raffreddamento del pavimento, sistemi di nebulizzazione, docce e luoghi dove sguazzare. La ventilazione deve limitare il flusso di aria fredda sopra le zone di riposo e mantenere i livelli di polvere e ammoniaca al minimo. Per i suini è anche importante essere in grado di evitare la luce solare diretta.
3) Salute e benessere
Un buono stato di salute è uno dei metodi migliori per evitare la caudofagia ed è anche positivo per la sostenibilità economica dell’allevamento. Quindi, un corretto piano sanitario, visite regolari del veterinario e barriere di biosicurezza funzionali sono importanti per evitare patologie cliniche. Sarebbe preferibile avere degli allevamenti a ciclo chiuso. Se questo non è possibile, gli allevamenti da ingrasso dovrebbero ospitare suini provenienti da un solo allevamento, e ci dovrebbero essere stretti rapporti tra gli allevamenti in modo da poter coordinare il monitoraggio della salute, il regime di igiene e le vaccinazioni. Nei box con problemi di salute la caudofagia è un rischio reale, quindi, è fondamentale avere a disposizione un numero adeguato di box infermeria nei quali isolare gli animali malati.
4) Competizione
La competizione è un fattore di stress che può portare alla caudofagia. Fondamentale è garantire uno spazio sufficiente in ogni box per evitare la competizione per cibo, acqua o spazio. Si raccomandano sistemi di alimentazione che consentano a tutti i suini di mangiare contemporaneamente. I sistemi ad-libitum potrebbero rappresentare un rischio per la caudofagia dal momento che spesso non riescono a garantire l’accesso al mangime a tutti i suini nello stesso momento. Se si utilizzano questi sistemi bisogna assicurarsi di evitare la competizione per il cibo. Anche la struttura del box è molto importante e la disponibilità di spazio dovrebbe permettere ai suini di mantenere delle zone separate per riposo e attività, offrendo allo stesso tempo agli animali la possibilità di fuggire dai loro compagni in caso di conflitto. È importante tenere assieme suini di dimensioni simili allo scopo di ridurre al minimo lo stress indotto dalla competizione.
5) Dieta
Un’alimentazione correttamente bilanciata manterrà i suini in buona salute e assicurerà benessere dell’intestino. I suini con problemi gastroenterici e quelli che si devono adattare all’improvviso a un nuovo alimento sono dei suini stressati e potrebbero ricorrere alla caudo-fagia. In generale i suini hanno bisogno di alimenti con livelli adeguati di fibre (almeno il 4 %), minerali e aminoacidi essenziali (ad es. triptofano e lisina). Il mangime dovrebbe essere somministrato a intervalli adeguati, e non dovrebbe essere cambiato all’improvviso. È anche importante fornire in abbondanza acqua fresca di buona qualità. La qualità dell’acqua dovrebbe essere controllata con regolarità tramite analisi chimiche e microbiologiche. La raccomandazione è che venga fornito l’abbeveratoio ogni 12 suini; la portata e il funzionamento degli abbeveratoi dovrebbero essere controllati a intervalli regolari e adattati al peso dei suini.
6) Struttura e pulizia dei box
I suini preferiscono assegnare aree differenti del box alle varie attività (riposo, alimentazione, defecazione). Un ambiente sporco, in particolare nella zona di alimentazione e riposo, è pertanto un segnale che qualcosa non va. L’area di riposo deve essere asciutta e pulita, come dovrebbero esserlo anche la mangiatoia, i distributori dell’acqua e qualsiasi materiale di arricchimento.
Allo stesso tempo l’attenzione del personale nel riconoscere tempestivamente il primo morsicatore è fondamentale al fine di isolarlo dal gruppo. Bloccare immediatamente questo animale aiuta molto ad arginare il problema in origine. Se il numero aumenta, anche altri animali iniziano a morsicare perché attratti dal sangue vivo o per emulazione.
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