Grana Padano: L’obiettivo è 7 milioni di forme prodotte e commercializzate nel 2030

di Cecilia Balletta

Un milione di forme di Grana Padano DOP vendute in più entro il 2028 con un miliardo di euro di nuovo valore creato e generando un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro, con un incremento del 27% rispetto al 2023: sono i principali traguardi indicati nel piano produttivo e in quello strategico approvati in occasione dell’Assemblea generale semestrale del Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP svoltasi al Centro Fiera di Montichiari (BS) lo scorso 8 novembre.

Il nuovo Piano Produttivo guarderà al triennio 2025-27 e potrà essere prorogato fino al 2030, quindi avrà una durata di 6 anni. Sarà un piano espansivo che prevede una crescita di circa il 3% all’anno. L’obiettivo sarà quello di cercare di aumentare progressivamente la quota di latte del comprensorio da destinare alla produzione del Grana Padano DOP, offrendo quindi alle imprese un’occasione di valorizzazione sempre maggiore delle loro produzioni. Da qui si evince in maniera sempre più chiara il valore delle DOP, che mostrano segnali di crescita e di aumento di valore, in controtendenza rispetto al contesto nazionale che vede una crescita, ma decisamente più contenuta e al contesto mondiale che mostra addirittura trend di calo produttivo (basti pensare che nel periodo gennaio-agosto 2024 si assiste ad un -1,1% e -2,3% del latte consegnato rispettivamente in Germania e Olanda).

La crescita del Consorzio, come precisato anche dal Presi-dente Zaghini sarà comunque una crescita equilibrata, grazie alla nuova impostazione del Piano produttivo che “presterà particolare attenzione ai caseifici più piccoli, per dar loro la possibilità di crescere”.

Ulteriore elemento cardine della strategia del Consorzio per il futuro è quello di rafforzare la leadership del formaggio DOP sui mercati nazionali, ma soprattutto esteri. Due le principali novità: un nuovo modello di ingaggio con il Retail Italia da un lato e il rafforzamento del posizionamento all’estero dall’altro, con l’obiettivo di aprire 10 nuovi mercati target.

A ciò si aggiunge poi la volontà di promuovere il costante miglioramento del prodotto e l’innovazione del processo produttivo, puntando su quattro principali asset: qualità, sicurezza, sostenibilità e inclusività.

Infine, tra le linee di intervento del Piano Strategico si delinea anche una nuova e distintiva evoluzione del ruolo del Consorzio: un modello organizzativo in grado di favorire la formazione e la specializzazione del personale, accompagnato da un rinnovato modello di servizio a supporto dei consorziati per incrementare ulteriormente il valore generato. Questa trasformazione sarà accompagnata anche da un’evoluzione delle infrastrutture fisiche, con un progetto di valorizzazione del patrimonio esistente, e da un potenziamento delle infrastrutture tecnologiche, creando un ecosistema innovativo e orientato all’efficienza.

“I mutamenti di contesto che stiamo vivendo richiedono una transizione guidata con competenza e visione. È per questo che riconosciamo il buon lavoro fatto dal Consorzio, che ha saputo valorizzare le sinergie all’interno di un ecosistema complesso, composto da soggetti diversi. La coesione che si è costruita nel tempo è un valore fondamentale, che dobbiamo continuare a preservare. All’interno di questo ecosistema un ruolo cruciale è svolto dalla filiera e dalle politiche di filiera. È fondamentale mantenere un equilibrio che tenga insieme gli interessi di tutti, valorizzando le diverse realtà. Come Confcooperative siamo al fianco del Consorzio per lavorare insieme con responsabilità e visione, affrontando le sfide attuali e future con la stessa determinazione che ci ha guidati finora”. di Massimo Minelli | Presidente di Confcooperative Lombardia,  intervenuto all’Assemblea del Consorzio Grana Padano

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