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Lo spazio adeguato per i suini: Fase di accrescimento e ingrasso

di Sujen Santini

Il D. Lgs 122/2011, in attuazione della Direttiva 2008/120/CE, stabilisce le norme minime per la protezione dei suini e identifica lo spazio minimo che è necessario fornire ai suini all’ingrasso in funzione della categoria di peso. 

Nello specifico, all’articolo 3 punto 1 lettera a) le superfici libere a disposizione di ciascun suino all’ingrasso allevato in gruppo deve corrispondere ad almeno:

Poiché queste indicazioni minime sono state stimate in riferimento a determinate condizioni (es. suini macellati leggeri, temperature non superiori ai 25°C, pavimentazione idonea, buona condizione sanitaria, ecc..) rischiano di rivelarsi controproducenti se adottate senza una specifica valutazione delle reali condizioni di allevamento: l’adeguatezza dello spazio è sempre il risultato della sua quantità e qualità, ovvero organizzazione e gestione degli spazi.

In proposito l’EFSA si è già espressa nel 2005 con “Conclusions on effects of space allowance on welfare”, pubblicazione citata a riferimento dal sistema di valutazione del benessere animale nella specie suina Classyfarm, per la definizione delle tabelle di riferimento degli spazi adeguati e ottimali come di seguito riportato.

La valenza di aumentare gli spazi minimi è confermata anche da una recente opinione scientifica di EFSA “Welfare of pigs on farm” che mette in evidenza le correlazioni esistenti tra disponibilità di spazio e benessere animale, tasso di accrescimento giornaliero e rischio morsicatura della coda.

 

SPAZIO E BENESSERE

In accordo con le più recenti concezioni di benessere animale i suini hanno bisogno di spazio sufficiente per svolgere adeguatamente le attività nelle quali sono altamente motivati, compresi comportamenti esplorativi e sociali, e assumere posizioni di decubito comode (es. laterali ad arti distesi). 

Lo spazio deve inoltre consentire di esercitare liberamente la reazione fisiologica di “fuga o attacco”, evitando l’innescarsi di uno stato costante di paura e quindi di stress. Lo spazio è anche funzionale alla possibilità di termoregolazione (ad es. attraverso il mantenimento della distanza dai conspecifici, cambi di posizione e di superficie, etc). Inoltre etologicamente i suini hanno la necessità di mantenere una separazione tra le diverse aree funzionali (es. decubito, defecazione, alimentazione, etc).

SPAZIO E ACCRESCIMENTO MEDIO GIORNALIERO

Condizioni stressanti possono inficiare l’espressione del potenziale di crescita (espresso come accrescimento medio giornaliero) in conseguenza all’effetto del cortisolo che esercita un’azione catabolica. In altre parole si attua un adattamento metabolico dove le risorse vengono mobilizzate per affrontare la situazione stressante anziché essere deposte per la crescita.

La probabile riduzione di incremento è anche correlata ad una diminuzione dell’assunzione dell’alimento che, tipicamente, si riscontra in situazioni di stress ovvero scarso benessere.

I risultati EFSA proposti nella tabella seguente sono riferiti ad un suino di peso di 110 kg, cioè di una fase di ingrasso dove è particolarmente auspicabile sfruttare appieno il potenziale di accrescimento soprattutto se si produce un suino pesante poiché, come è noto, la fase di finissaggio è quella meno performante a causa della voluta deposizione di grasso.

 

SPAZIO E MORSICATURA DELLA CODA

Secondo il sistema di valutazione Classyfarm le superfici minime dovrebbero essere ulteriormente riconsiderate in caso di problematica reiterata di morsicatura della coda, come da tabella seguente:

Queste indicazioni trovano conferma nell’opinione scientifica di EFSA, in base alla correlazione esistente tra disponibilità di spazio e rischio morsicatura coda.

Fonte: “Welfare of pigs on farm” EFSA Journal 2022;20(8):7421

Queste indicazioni trovano conferma nell’opinione scientifica di EFSA, in base alla correlazione esistente tra disponibilità di spazio e rischio morsicatura coda.

Fonte: “Welfare of pigs on farm” EFSA Journal 2022;20(8):7421

CONSIDERAZIONI: tipologia di pavimentazione

  • Disturbi gastro-enterici: sembrano essere più comuni soprattutto sui pavimenti solidi quando la rimozione delle feci è poco frequente o inefficace.
  • Disturbi respiratori: la prevalenza può essere maggiore con i pavimenti fessurati a causa degli effetti sulla qualità dell’aria; ciò è particolarmente vero se la rimozione dei liquami o il ricambio di aria non sono adeguati.
  • La presenza di materiale da lettiera può essere un ulteriore rischio se non manutenuta correttamente.
  • Disturbi locomotori: le lesioni podali e agli arti sono più frequenti con i pavimenti fessurati, soprattutto se gli spazi tra le doghe non sono adeguati alla categoria di peso.
  • Stress da caldo: a temperature ambientali elevate (≥ 25°C) il pavimento grigliato può agevolare la termoregolazione rispetto a lettiere profonde su pavimento pieno.
  • Stress da freddo: a temperature inferiori a 18–20°C i suini preferiscono camminare e sdraiarsi su pavimenti solidi; la presenza di lettiera fornisce comfort termico.

 

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