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Rifiuti e sicurezza

di Lorenzo Barbariga

La sicurezza nelle aziende agricole e negli allevamenti passa anche attraverso una corretta gestione dei rifiuti: sicurezza per l’azienda stessa, per l’operatore che ritira i rifiuti e per l’ambiente.

Le aziende agricole, in particolar modo quelle zootecniche, nell’arco dell’anno producono molti rifiuti: contenitori di farmaci e fitofarmaci, sacchetti di semen-ti e concimi, rifi uti a rischio infettivi, plastiche e imballaggi di diverso genere, olii esausti, filtri, batterie, ecc.

Questi rifiuti vanno raccolti, stoccati e conferiti in sicurezza almeno una volta all’anno, presso centri specializzati per la raccolta dei rifiuti che rilasciano un formulario ufficiale. Naturalmente non possono essere eliminati per combustione o portandoli nelle isole ecologiche, ma vanno differenziati e stoccati correttamente in azienda in attesa del ritiro.

Man mano vengono prodotti i rifiuti vanno differenziati e stoccati negli appositi contenitori.

Gli imballaggi pericolosi, come ad esempio i sacchi di semente, i contenitori di fitofarmaci e le boccette di medicinali, immediatamente dopo l’utilizzo, andrebbero messi in sacchi dello sporco ad uso esclusivo per questi prodotti o, meglio ancora, in big bag omologati. Se gettati nei contenitori della differenziata, siccome contenevano sostanze chimiche pericolose, potrebbero contaminare i rifiuti civili.

Combustibili e oli vanno innanzitutto conservati nel modo corretto prima e durante l’utilizzo, per evitare sversamenti accidentali sul terreno. Oggi le aziende agricole hanno l’obbligo di possedere cisterne per il carburante a norma, cioè posizionate su una platea di cemento, munite di vasca di contenimento e protette nella parte superiore da una tettoia. Gli oli esausti vanno stoccati in contenitori appositi e smaltiti sempre attraverso le aziende specializzate, così come i filtri dell’olio. Questi ultimi devono essere sgocciolati e deposti in secchio taniche di plastica.

Anche le batterie esauste non devono essere abbandonate in terra in un posto qualunque, ma conservate in un luogo asciutto e protetto dall’acqua piovana in attesa che venga effettuato il ritiro annuale.

I rifiuti infettivi, specifici delle aziende zootecniche, sono in genere contaminati da liquidi biologici, come sangue e secrezioni varie e possono essere: aghi, siringhe, guanti da fecondazione, cateteri, vaccini vivi, mascherine. Gli aghi vanno gettati in un apposito secchiello in plastica, che va poi collocato all’interno di un’idonea scatola di cartone, insieme agli altri infettivi. Ultimamente alcuni centri forniscono alle aziende agricole anche dei bidoni in plastica, migliori in quanto a resistenza all’usura provocata da umidità e rotture. Gli infettivi sono rifiuti molto pericolosi, soprattutto da un punto di vista sanitario. Possono essere infatti veicolo di patologie e vanno perciò maneggiati con attenzione e non devono assolutamente essere abbandonati nell’ambiente.

Anche le plastiche sono un rifiuto tipico di alcune aziende con allevamento, che producono foraggi che vengono imballati o stoccati in trincee coperte da teli protettivi. Le plastiche e gli imballaggi misti, come reti e teli, andrebbero possibilmente stoccati in appositi cassoni coperti e ad apertura idraulica, che le aziende agricole possono noleggiare. Il fatto di utilizzare cassoni coperti può essere utile anche all’agricoltore, in quanto il costo di smaltimento è legato al peso delle plastiche raccolte e, nel caso di cassoni aperti, l’acqua piovana potrebbe andare ad incrementare il peso stesso del rifi uto. 

L’operatore che si reca in azienda agricola per ritirare i rifiuti ha diritto a lavorare in sicurezza: rifiuti conservati con ordine e nel rispetto delle regole gli permettono di lavorare al meglio e di gestire bene il ritiro. Ciò è un bene anche per l’agricoltore che riesce in questo modo a differenziare al meglio e, in caso di controlli, non riceve sanzioni e, cosa non secondaria, non rischia di inquinare l’ambiente.

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