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NOVITÀ FISCALI PER LE IMPRESE AGRICOLE

NOVITÀ FISCALI PER LE IMPRESE AGRICOLE

Di Monica Facchetti

NESSUNA PROROGA PER LE PERCENTUALI DI COMPENSAZIONE DELLE CESSIONI DI BOVINI E SUINI 

Alle imprese agricole zootecniche che allevano bovini, compresi gli animali della specie bufalina, e suini, visti gli incrementi di costi e la crisi di questo settore, negli ultimi anni è stata progressivamente incrementata la percentuale di compensazione. Per l’anno la percentuale di compensazione era del 9,5% alla cessione di animali vivi della specie bovina e suina.

La mancata proroga della percentuale di compensazione per la cessione di questi animali, se non saranno presi provvedimenti, comporterà un abbattimento della detrazione IVA nell’ordine del 25% per il settore bovino e del 22% per il settore suinicolo.

Infatti, la percentuale di detrazione nel 2023 passa: 

  • al 7% per la cessione di bovini vivi
  • al 7,3% per la cessione di suini vivi

Questo aggravio fiscale può indurre le imprese agricole zootecniche a valutare di optare per il regime IVA ordinario. In tal caso, oltre a detrarre l’IVA sugli acquisti, qualora abbiano effettuato degli investimenti in beni strumentali negli ultimi quattro anni (nove anni in caso di immobili strumentali) potranno beneficiare della rettifica IVA disposta dall’articolo 19- bis2, D.P.R. n. 633/1972. 

Cambiare regime non comporta solo una valutazione di tipo fiscale. Infatti, nel recente passato, il Legislatore ha dimostrato che è anche possibile intervenire con provvedimenti ad effetto retroattivo e, pertanto, alcune scelte che oggi possono apparire convenienti potrebbero dover essere successivamente riconsiderate.

ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE: LE NOVITÀ 2023 

La Legge di Bilancio 2023, pubblicata in Gazzetta il 29 dicembre 2022, ha confermato e potenziato l’Assegno unico e universale in vigore dal marzo 2022 previsto per le famiglie con figli. L’Assegno unico e universale costituisce un beneficio economico attribuito, su base mensile, ai nuclei familiari. Questo comprende il periodo compreso tra il mese di marzo di ciascun anno e il mese di febbraio dell’anno successivo. L’ importo varia in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

 Sono state previste alcune novità:

  • l’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno quattro figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo; 
  • l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni, per livelli di ISEE fino a 40.000 euro; 
  • l’aumento del 50% dell’Assegno, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.

Sono confermati e diventano stabili gli aumenti riconosciuti nel corso del 2022 per i figli disabili maggiorenni. 

Per chi già beneficia dell’Assegno unico non è necessario presentare una nuova domanda, a meno che siano subentrate variazioni dei requisiti della famiglia come: 

  • la nascita di altri figli; 
  • la variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio; 
  • le variazioni della dichiarazione relativa alla frequenza scolastica/corso di formazione per il figlio maggiorenne (18-21 anni);
  • le modifiche attinenti all’eventuale separazione/coniugi dei genitori; 
  • i criteri di ripartizione dell’Assegno tra i due genitori, sulla base di apposito provvedimento del Giudice o dell’accordo tra i genitori; 
  • variazione delle condizioni che occorrono per la spettanza delle maggiorazioni previste dagli articoli 4 e 5 del Decreto Legislativo n. 230/2021; 
  • variazioni delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e/o dall’eventuale altro genitore.

Invece, per ottenere gli aumenti dell’Assegno unico previsti dalla Finanziaria, le famiglie dovranno presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), per il rinnovo dell’ISEE entro il 28 febbraio 2023, altrimenti continueranno a ricevere d’ufficio la prestazione da parte dell’INPS, ma solo con gli importi minimi.

Sempre entro la stessa data, coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico e coloro che avevano, prima del 28 febbraio 2023, trasmesso una richiesta che non è stata accolta o che non è più attiva, potranno presentare domanda ex novo. Le domande possono essere presentate tramite: 

  • portale web dell’Istituto; 
  • Contact Center Integrato; 
  • Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.

Per quanto riguarda la decorrenza della prestazione, per le domande presentate entro il 30 giugno 2023 l’Assegno unico è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo dello stesso anno. In aggiunta, coloro che già ricevono l’Assegno devono aggiornare l’ISEE per non ricevere il minimo contributo

 

NUOVA SABATINI: LE ULTIME NOVITÀ 

La nuova Sabatini, prevede la concessione, da parte di banche ed intermediari finanziari aderenti alla convenzione stipulata dal Ministero dello Sviluppo Economico, l’ABI e Cassa depositi e prestiti, di finanziamenti agevolati volti a sostenere gli investimenti. L’ammontare del contributo in conto impianti è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati. In via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso di interesse annuo pari al: 

  • 2,75%, per gli investimenti in beni strumentali
  • 3,575%, per gli investimenti in beni Industria 4.0 e green.

Il finanziamento deve avere una durata massima di cinque anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento oppure, nel caso di leasing finanziario, dalla data di consegna del bene o, se successiva, dalla data di collaudo

Il finanziamento agevolato deve avere un valore non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 4.000.000 di euro, anche se frazionato in più iniziative di acquisto.

Tuttavia, alle imprese operanti nel settore della pesca e acquacoltura, non possono essere concessi aiuti per progetti con spese ammissibili superiori a 2 milioni di euro, né aiuti di importo superiore a 1 milione di euro per beneficiario e per anno. 

A partire dal 1° gennaio 2023, infatti, è prevista anche la concessione di un contributo in conto impianti e di un finanziamento agevolato, per l’acquisto, o l’acquisizione in caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo e a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e/o dei processi produttivi. 

Da ultimo, c.d. “Legge di Bilancio 2023”, ha disposto l’aumento, da dodici a diciotto mesi, del termine ultimo per realizzare gli investimenti agevolati sostenuti da finanziamenti approvati nel periodo 1° gennaio 2022 – 30 giugno 2023, nonché il rifinanziamento di 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

Soggetti beneficiari 

La Nuova Sabatini è destinata alle imprese che alla data di presentazione della domanda: 

  • sono regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle Imprese o nel Registro delle Imprese di Pesca; 
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali aventi finalità liquidatorie; 
  • non hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o non depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea; 
  • non sono imprese in difficoltà così come individuate dai Regolamenti (UE).

Ai fini della concessione dell’agevolazione, al momento della presentazione della domanda le imprese devono avere la sede legale o almeno un’unità locale in Italia. Dall’agevolazione restano comunque escluse le imprese operanti nei settori delle attività finanziarie e assicurative.

 

Gli interventi agevolabili 

Allo stato attuale, l’agevolazione opera in relazione alle seguenti tipologie di investimenti: 

  • acquisto e acquisizione di beni materiali nuovi di fabbrica e immateriali, aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie
  • acquisto e acquisizione di nuovi macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature ad uso produttivo e hardware classificabili, nell’attivo dello Stato Patrimoniale. Sono inclusi software e tecnologie digitali destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, localizzate nel territorio nazionale
  • acquisto e acquisizione di nuovi macchinari, impianti e attrezzature ad uso produttivo, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi

 

Modalità e termini di presentazione delle istanze 

Al fine di richiedere l’erogazione del contributo in conti impianti, occorre presentare un’apposita domanda in bollo (salvo che per le PMI del settore agricolo e della pesca). L’istanza deve essere compilata telematicamente accedendo alla piattaforma a mezzo spid. A seguito della compilazione della domanda viene reso disponibile il codice unico di progetto (CUP), associato all’istanza in questione, da esporre nelle fatture elettroniche relative ai beni per i quali è stata ottenuta l’agevolazione.

Una volta ricevuta la domanda e i relativi allegati, il soggetto finanziatore provvede a verificarne la regolarità.

 

Modalità di erogazione delle agevolazioni 

Il contributo in conto impianti è erogato in quote annuali, secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione. Tuttavia, per le domande presentate a decorrere dal 1° gennaio 2022, relative ad un finanziamento deliberato di importo non superiore a 200.000 euro, l’erogazione avviene in un’unica soluzione

L’impresa beneficiaria deve completare l’investimento entro un massimo di dodici mesi (diciotto come Legge di Bilancio 2023) dalla data di stipula del contratto di finanziamento, pena la revoca dell’agevolazione.

 A tale fine deve essere considerata la data dell’ultimo titolo di spesa riferito all’investimento (la data dell’ultimo verbale di consegna dei beni in caso di acquisizione del bene mediante leasing finanziario).

Una volta completato l’investimento, la richiesta di erogazione del contributo deve essere posta sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Il modello, deve essere trasmesso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, entro 120 giorni dall’ultimazione del programma d’investimento. Se questo passaggio non viene conseguito si verifica la pena di revoca del contributo concesso. 

 

 

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